venerdì 11 luglio 2008

Giordy sesto ai mondiali: "Va benissimo così, ho sfiorato il sogno"

E' forse da disprezzare un sesto posto mondiale nel doppio giro di pista?
Assolutamente no, per nulla. E allora perchè si è pervasi da quel pizzico di delusione al termine della grande prova di Giordano Benedetti ai mondiali juniores di Bydgoszcz?
Forse perchè le aspettative erano tante, magari persino troppe, dopo il percorso netto del giovane trentino nei primi due turni.

Ma poi, la finale ha messo in mostra un livello decisamente elevato, in una gara che soprattutto nei primi 400 metri ha evidenziato l'ancora scarsa abitudine alla lotta dell'allievo di Gianni Benedetti. Dopo lo sparo e la chiusura alla corda sono infatti iniziati le spinte e gli spintoni, con Giordano rimasto intruppato e costretto a tagliare il passo per evitare l'improvviso scarto del keniano Kibet all'imbocco della seconda curva. Riprendere il ritmo a quel punto non sarebbe stato per nulla semplice per chiunque ed il giovane Benedetti ha pagato proprio quest'imprevisto, perdendo sia un po' di fiducia, sia il giusto assetto di corsa, perdendo definitivamente contatto dai migliori all'ulteriore accelerazione degli africani all'imbocco dell'ultimo giro.

E mentre l'azzurro lottava per la sesta piazza, davanti il favoritissimo Abubaker Kaki giocava con il keniano Geoffrey Kibet, fino ad imporsi in un (per lui) agevole 1'45"60. Kibet (1'46"23) e l'atteso sudafricano Andrè Olivier (1'47"57) completano il podio di questo 800 di grande livello mentre il padrone di casa Adam Kszczot si ferma in quarta piazza, seguito dal brasiliano Diomar De Souza e da Giordy, ormai svuotato ma comunque capace di completare la fatica in 1'50"65. Quindi Al Manaoui e Kaan.

Ragazzi, se solo questa primavera ci avessero detto che Benedetti sarebbe arrivato sesto ai mondiali si sarebbero fatte firme e controfirme ovunque. Lo stesso anche solo una settimana fa. Eppure le semifinali...ma non importa. E' mancata la lode, ma il mondiale di Giordano è stato da 10 pieno: l'obiettivo massimo era approdare al turno finale ed è puntualmente arrivato, destando forti emozioni tanto in terra trentina quanto nel resto dello stivale che ha definitivamente imparato a conoscere il ragazzone (o il bocia) dei Sorni.
Le gomitate e gli spintoni di questa finale saranno poi la lezione di esperienza più importante dell'intera settimana polacca; in fondo le occasioni per fare anche di meglio non mancheranno di certo, a maggior ragione se si considera che la carriera vera del Giordano atleta deve ancora cominciare!

Comunque sia, complimentissimi Giordano. E un grande anche a Gianni Benedetti.

Ah, dimenticavo. Il mondiale di Giordy non è ancora finito. Oggi tornerà in pista con la staffetta del miglio: "Ma quella viene semplice...mi accontenterei di una frazione attorno ai 48", magari anche qualcosina meno..."

E sui suoi 800 invece, il keniano bianco dice: "E' andata benissimo così, non posso certo lamentarmi di nulla. Ovvio, sognavo forse qualcosa in più ma alla fine dei conti il risultato finale rispecchia a grandi linee le graduatorie di ingresso. I due giorni che hanno preceduto la finale sono stati strani, non so se era emozione ma non direi: una sensazione particolare che mi ha accompagnato fino all'ingresso in campo. Poi dopo il via le gambe non giravano alla perfezione come nei primi due turni ma credo che questo possa valere anche per tutti gli altri. Ripeto, va benissimo così: se ripenso a come ho affrontato l'ultimo mese tra maturità, arruolamento e viaggi con le Fiamme Gialle e tutto il resto non posso che dirmi di aver fatto un mezzo miracolo!"

E rilancia Gianni Benedetti: "Ragazzi, questo è sesto al mondo confrontandosi contro dei professionisti. E lui deve ancora iniziare a lavorare seriamente, soprattutto nell'ultimo mese che si è allenato come neanche da allievo. A ripensare ai suoi programmi dell'ultimo periodo c'è da stupirsi di quel che ha fatto. Da qui si riparte, per cercare di arrivare a Londra 2012 con la possibilità di essere ancora più competitivi."

Scusa l'impertinenza, Gianni, ma secondo voi cosa vuol dire essere più competitivi di un sesto posto mondiale?

Nelle foto, le tre versioni del Giordano Benedetti targato 2008: in azzurro ai mondiali di Bydgoszcz, con la casacca delle Fiamme Gialle al Top Club Challenge di Firenze e con quella "primaverile" dell'Atletica Trento al momento del successo di Pavia.

Nessun commento: