mercoledì 7 maggio 2008

Bergamo: semaforo verde per l'impianto indoor. Presto anche in Trentino?

Si è svolta ieri a Bergamo la conferenza stampa di presentazione del progetto di realizzazione di una struttura indoor nel centro orobico (fonte www.fidal.it), giusto premio per la costanza e le spinte impresse a più riprese dalle due società del capoluogo, l'Atletica Bergamo 1959 e l'Us Olimpia Bergamo. Come lo stesso presidente Arese, presente alla conferenza stampa, ha voluto precisare, non si tratterà di un'opera faraonica, ma di una struttura funzionale, ideale per garantire elevati standard di allenamento a quegli atleti, ed il riferimento è tutto o sopratutto per velocisti e saltatori, che nei mesi invernali necessitano di adeguate condizioni climatiche per inseguire un'idonea preparazione. Ecco quindi che il nuovo impianto (rettilineo a sei corsie e pedane per i salti, asta compresa) sorgerà accanto al Campo Sportivo Comunale "Francesco Putti" di Bergamo e rappresenterà il raggiungimento di un grande traguardo per il movimento bergamasco e non solo, come testimonia il direttore tecnico dell'Atletica Bergamo '59 Dante Acerbis che non nasconde la soddisfazione per aver visto concretizzarsi i propri sforzi, scommettendo sulla sostenibilità dell'opera che, pur finanziata interamente dal Comune di Bergamo, troverà sostentamento proprio nell'atletica, aprendo le proprie porte agli studenti degli istituti scolastici nelle ore mattutine e restando a disposizione degli agonisti durante il pomeriggio.

Il progetto di Bergamo va quindi a tappare un buco (o presunto tale) in un panorama, quello nord-lombardo, dove lo sport riveste ancora un'importanza di altissimo piano. Le vallate che sfociano nella Pianura Padana ricordano per certi versi la situazione del Trentino e dunque il caso orobico si presta quasi alla perfezione ad un parallelo con il movimento nostrano. Inutile dire come un impianto adeguato e dedicato sarebbe pura manna dal cielo per molti atleti trentini che nei mesi invernali, quando la colonnina di mercurio si intestardisce troppo spesso nei pressi dello zero, faticano a lavorare con produttività, vedendosi costretti a trasferte oltre il Po (quello di Modena è risultato essere l'impianto più gettonato in questi ultimi anni) oppure a fare di necessità virtù, magari utilizzando improbabili palestre (è il caso di Cles o Rovereto) oppure dedicandosi alla creazione di impianti "artigianali" come il tendone di Pergine, grande prova di autosostentamento alla trentina ma per ovvi motivi lontano da quello che è una vera e propria struttura al coperto.
Negli ultimi mesi il problema sembra aver trovato proseliti e soprattutto orecchie pronte ad ascoltare e percepire il problema negli ambienti dirigenziali della comunità ed ecco che quindi la discussione in merito si è fatta più frizzante: si è iniziato a valutare la fattibilità di un impianto completo (la Valsugana o la "Busa gardesana" i luoghi che sembrano maggiormente vocati e disponibili), ha ripreso quota il progetto della Quercia (non una novità dell'ultima ora) per la realizzazione di un impianto "simil-Bergamo" nel contesto di rifacimento delle tribune sul rettilineo opposto dello Stadio Quercia. Comitato e autorità politiche sembrano orientate positivamente e stanno lavorando per poter presentare quanto prima un progetto di massima (qualche disegno e preventivo, anche approfondito circola già da qualche mese) in modo da tentare di coprire una lacuna con una struttura che, vista la collocazione geografica del Trentino, sarebbe fruibile dall'intero settore atesino, da Verona fino all'Alto Adige senza voler tirare in ballo il Tirolo...

Data per certa quindi la presenza di progetti di studio e di realizzazione, la questione ora si sposta: è sostenibile una struttura indoor in Trentino o si rischia la realizzazione di una cattedrale nel deserto? Ed in caso che altri utilizzi potrebbe trovare un simile impianto nei mesi "all'aperto"?

3 commenti:

Luca Perenzoni ha detto...

Questo il contributo che viene dalla Valsugana, a firma di Loris Zortea.

Sembra evidente che in una realtà come il Trentino,il costruire un impianto indoor non completo (ovvero senza l'anello di 200 metri), è come dire "buttar via i soldi". Un impianto di questo tipo c'è già a Pergine (non è una struttura fissa, ma una volta allestita la tensostruttura da la possibilità di avere un rettilineo ottimale di mt.60 e una buca ideale per lungo e triplo) e pertanto non si deve assolutamente correre il rischio di costruire un doppione. Il Trentino, proprio per le rigide temperature presenti, "deve" poter avere a disposizione una struttura completa, dove poter svolgere l'attività completa a 360°. Occorre dunque realizzare una struttura indoor completa e meglio ancora se, come già visto in altri impianti Europei, potrà contenere anche un velodromo coperto per l'attività del ciclismo che nel periodo invernale soffre deglistessi problemi dell'atletica. I costi non sarebbero nemmeno così proibitivi (si parla complessivamente di € 10.000.000,00 circa), che per il bilancio provinciale è sicuramente una spesa accessibile.

A mio avviso il luogo ideale per una struttura di questo tipo potrebbe essere il Comune di Borgo Valsugana e spiego in 4 motivi il perchè:

1) la Valsugana hauno dei maggiori movimenti atletici a livello nazionale e il G.S.Valsugana Trentino è una realtà ormai consolidata e in continuo progresso.

2) a Borgo Valsugana a sede il Veloce Club Borgo di ciclismo, altra realtà tra le più apprezzate a livello nazionale (basti pensare all'organizzazione dellla Coppa D'Oro).

Solo questi due motivi potrebbero essere sufficienti per optare per la piazza di Borgo Valsugana.

3) Il Comune di Borgo ha un'area ideale, già destinata a uso sportivo annessa al Centro Sportivo Comunale e dunque teatro ideale per il palazzetto indoor. Ne verrebbe una vera e propria cittadella dello sport, dove oltre al Palazzetto indoor, sarebbero presenti il Palazzetto dello Sport, piscina coperta e scoperta, campo da calcio e stadio di atletica, ostello per l'ospitalità, palestre per la muscolazione e locali per sedi associative e sala conferenze.

4) Borgo Sport Insieme, la Società che da oltre un decennio gestisce il centro sportivo comunale di Borgo, ha dimostrato a livello di efficenza gestionale di impianti sportivi di non essere seconda a nessuno e dunque sarebbe una garanzia per la gestione del futuro Palazzetto Indoor del Trentino.

Si tratta ora di trovare i canali giusti, affinchè la Provincia, la Regione, il Coni, il Comune, il Comprensorio o la futura Comunità di Valle, la Fidal e la FCI, simuovano in sinergia per dare anche al Trentino quella struttura indoor tanto acclamata e tanto desiderata da tutti.

Mattia Gasperini ha detto...

Penso che il punto di partenza per fare ogni tipo di ragionamento sia quello di porsi una domanda fondamentale: cosa si può fare per divulgare l'atletica leggera e portare interesse attorno a questo sport?
Ottima è stata l'iniziativa delle Fiamme Gialle a Roma di organizzare una gara di salto in alto in un centro commerciale...
Bisogna uscire dagli schemi classici di promozione dello sport, perchè la società odierna è cambiata rispetto al passato!..
La realizzazione di un palazzetto per l'atletica non deve essere quindi solamente concepito "per l'atletica"!!, ma deve coinvolgere una serie di attività complementari: altri sport e spazi per il tempo libero, manifestazioni sportive e dimostrative (concerti, conferenze,..) nonchè servizi di ristorazione e pernottamento.
In sostanza far conoscere l'atletica leggera attraverso le sue strutture, attrezzate per rispondere alle varie esigenze dei cittadini e quindi creare un legame tra sport e turismo.
La realizzazione di un solo rettilineo risponderebbe alle esigenze degli "addetti ai lavori", ma l'impatto sulla società rimarrebbe molto limitato.
L'idea di coniugare atletica e ciclismo e inserirlo in una specie di "cittadella dello sport" con piscine e quant'altro rappresenterebbe una risposta a 360°.

Giordano Benedetti ha detto...

L'idea che va a concretizzarsi per la costruzione di un impianto indoor dà molto sollievo alla nostra realtà trentina che cadrebbe direttamente a quella nazionale. Dobbiamo credere a questo progetto per la valorizzazione di noi atleti,costruendo qualcosa come noi sappiamo fare per inglobare atletica,sport e pubblico creando curiosità e novità; le risorse non mancano anzi,con la collaborazione di tutti penso che la nostra regione sia la più accreditata a mantenere un progetto così meritevole che subito,viste le ultime manifestazioni delle solite Genova e Ancona assaporerebbe e si avvalerebbe dei vertici nazionali e internazionali!!!! Cerchiamo di volere e pretendere un qualcosa di importante collaborando tra noi, vedendo in prospettiva futura quello che il progetto possa renderci come sviluppo di conoscenze,arricchimento per ognuno di noi che faccia crescere atleti,sviluppi novità e accentri le massime manifestazioni italiane e internazionali ben vicine e felici del nostro Trentino lasciando perdere la volontà di creare il soggetto nel proprio comune così che non diventi più impegnativo il raggiungimento dell'allenamento stesso. Si tratta di un beneficio comune, utilissimo a tutti che deve inglobare tutta la provincia dalle valli più lontane dove il movimento basta incentivarlo e curarlo alle realtà e bacini d'utenza più importanti come Pergine,Rovereto e Trento(ord.alf. per non creare alcun riferimento). Intanto se ne parla….chissà…