A Nembro discreta presenza trentina
Davvero un meeting interessante quello di Nembro, cittadina della bergamasca all'imbocco della Val Seriana. La tredicesima edizione della manifestazione organizzata dall'Atletica Saletti ha dimostrato la funzionalità di una formula che agli ingaggi preferisce premi più sostanziosi (il montepremi si aggira attorno ai 22 mila euro) che di fatto hanno attirato sulle rive del Serio quanto di meglio può offrire il panorama italiano a poche settimane dalle Olimpiadi di Pechino. Olimpici e possibili olimpici a riposo dunque, ma gran parte degli altri erano presenti a Nembro anche per prendersi od offrire una rivincita pochi giorni dopo i campionati italiani di Cagliari.
In questi termini indicativo è stato il concorso del lungo che ha visto la presenza di quasi tutte le interpreti della finale sarda, con l'aggiunta della concreta ticinese Irene Pusterla. E la brezza seriana ha permesso così a Tania Vicenzino di legittimare l'oro cagliaritano con una serie davvero concreta culminata con un secondo salto a 6,28 ma composta anche da un 6,20, un 6,12 per concludere con lo stesso 6,06 che domenica pomeriggio era valso il titolo italiano. Piuttosto scarica, quasi spenta, Elisa Zanei, capace prima di strappare con le unghie una finale al terzo tentativo saltando a 5,79, appena un centimetro sopra quanto fatto da Elisa Trevisan, per poi trovare le energie appena sufficienti per sfiorare i 6 metri al quinto salto: 5,99 per la perginese che in extremis avrebbe potuto sfruttare un refolo piuttosto significativo (+1,8) vanificato però da un nullo di pedana. Comunque, anche in condizioni mentali non proprio eccellenti, la valsuganotta si è confermata attualmente la seconda saltatrice d'Italia, in attesa del ritorno della piemontese Valeria Canella; ieri intanto è arrivato il terzo posto, preceduta anche dalla svizzera Pusterla capace di un probante 6,11 che ha seguito un già buon 6,00.
Davvero qualificato anche il duplice 800. In campo femminile c'erano praticamente tutte, con l'ovvia eccezione di Elisa Cusma e con quella di Antonella Riva, a riposo dopo il leggero infortunio rimediato a Cagliari. Gara di testa quindi per Chiara Nichetti chiamata a legittimare il suo ruolo di seconda punta azzurra: la milanese dell'Italgest ha gestito con cura una gara chiusa allo scoccare dei 2'06 precedendo la piemontese Cristina Grange, già terza a Torino e la rumena dell'Assindustria Judit Varga. Quarto posto per la nonesa Francesca Endrizzi che all'imbocco del rettilineo finale ha sorpassato di cattiveria la castionese Lorenza Canali, ritrovando così il sorriso dopo la deludentissima esperienza cagliaritana; 2'07"83 per la soldatina, 2'07"97 per la valsuganotta che ora dovrà cercare di ricaricare le batterie per presentarsi a settembre pronta per inseguire un tempo di valore. Nelle retrovie della gara ha chiuso Eleonora Berlanda, piuttosto affaticata ed incapace di andare oltre ad un modesto 2'10: qualcosina non va per il verso giusto e la poliziotta di Tavernaro ha già programmato qualche visita medica per capire dove sta il problema.
In campo maschile c'era attesa per il confronto generazionale tra Livio Sciandra e Mario Scapini: lo junior milanese ha condotto una gara coraggiosa al limite dello sventato: passaggio al di sotto dei 52" per poi pagare inesorabilmente il proverbiale ritorno e finale del piemontese, vincitore sul piede dell'1'48" con l'allievo di Rondelli alla piazza d'onore in 1'48"49 a dimostrazione di una forma fisica ormai pienamente ritrovata. Lo stesso baffuto tecnico della Pro Patria ieri sussurrava che forse il talento meneghino sarà della partita martedì sera al Gran Premio del Mezzofondo, sarebbe davvero un bel colpo per la manifestazione trentina.
Nella seconda serie, Francesco Nadalini ha provato ad inseguire un buon tempo ma l'allungo alla campana ha poi innescato la crisi sul rettilineo finale con chiusura in 1'54" netti e quarto posto parziale, 13imo in totale.
Con una Giulia Saturni ancora poco brillante (45,51 nel disco, vittoria a Laura Bordignon con 56,34) il resto della pattuglia trentina si è messo in mostra sul rettilineo principale. Soddisfazioni poche, onestamente, se non la possibilità di mettere mano su qualche premio: ecco dunque che Davide Deimichei ha afferrato il quinto posto nella finale dei 100 metri (10"76) dopo aver dominato la propria batteria (10"70) pochi minuti dopo la quarta piazza di Cristian Cristelotti sugli ostacoli alti: all'iserotto del Crus Pedersano, apparso piuttosto lento ad uscire dai blocchi, il cronometro ha regalato due insapori 14"72 e 14"68, ben lontani dal duplice 13"84 che è valso il successo del capofila nazionale Emanuele Abate.
Per il resto da segnalare è soprattutto l'eccellente 78,10 di Roberto Bertolini nel giavellotto. Il milanese continua così la scalata in una stagione che lascia semplicemente senza parole: il ventitreenne cresciuto nell'Atletica Astro è protagonista di una escalation davvero sensazionale, avviata dal debutto in azzurro in occasione della Coppa Europa condita col personale di 74 metri diventati poi 75 tra Firenze e Cagliari e 78 ieri a Nembro. E dire che solo nel 2006 il ragazzone gioiva per il primo lancio over 60. Nei 3000 metri finali si è invece rivisto in pista il marocchino di Storo Rachid Jarmouni, fasciato dell'arancio dell'Atletica Gavardo: per lui autorevole vittoria in un ottimo 8'03"33 con la Forestale Ilaria Di Santo a mettere le mani sulla prova femminile in un meno saporito 9'38" e spiccioli.
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