Quercia d'Oro numero 40: ancora Carabinieri e Quercia
Un risultato prevedibile, varrebbe quasi la pena dire scontato, ed uno un po' a sorpresa: questo il bilancio finale della quarantesima edizione della Quercia d'Oro, il doppio esagonale per società organizzato dall'US Quercia Trentingrana arrivato alla quarantesima edizione e da qualche anno appuntamento iniziale del calendario nazionale su pista.
Il verdetto mai messo in discussione riguarda la vittoria dei Carabinieri nella disfida maschile: il gruppo guidato da Stefano La Rosa e Jacopo Marin non ha avuto soverchie difficoltà ad imporre la propria legge, forte di otto successi parziali nelle dieci gare disputate che hanno permesso di accumulare un divario di 25 lunghezze sulla seconda squadra classificata, l'Atletica Bergamo 1959 mentre i padroni di casa della Quercia arrancavano un po' più in basso, limitati dai soliti infortuni che stagione dopo stagione colpiscono inesorabilmente la truppa orchestrata da Carlo Giordani.
Infortuni e problemi di salute che sembravano poter minare anche il cammino della squadra femminile, rinunciataria già in partenza nei lanci del martello e del giavellotto per i guai che stanno attraversando rispettivamente Irene Raccanelli e Cristina Basaldella. Il deficit di due gare (su un totale di nove) lasciava presumere che sarebbe stato difficile confermare la vittoria di 12 mesi fa ed invece la calda mattinata roveretana ha permesso alle ragazze gialloverdi di mantenere il posto sul trono, grazie al singolo punto di vantaggio (39 a 38) guadagnato sulle avversarie ormai storiche del Gs Valsugana. Un verdetto giunto insieme alla rinuncia da parte delle stesse valsuganotte nello schierare la staffetta 4x100 in seguito all'infortunio occorso a Claudia Baggio, caduta rovinosamente sulla pista roveretana al termine dei vittoriosi 100 metri condotti spalla a spalla con Doris Tomasini (12"02 per entrambe): per la ventiquattrenne di Rossano Veneto molte escoriazioni su tutto il corpo ma soprattutto una triplice frattura alla mano destra che la costringerà ad un'operazione nei prossimi giorni ed a convivere con un gesso per almeno un mese.
Per le prossime settimane quindi la società di Pergine dovrà affidarsi alle movenze della junior Francesca Dallo (nella foto) che proprio a Rovereto ha esordito con i nuovi colori chiudendo con un onesto 12"44. Il forfait della propria freccia veloce ha indotto il GS Valsugana a rinunciare alla staffetta quando sarebbe bastato presentare un qualsiasi quartetto per portare a casa la vittoria: ma tant'è e a ringraziare per la cortesia sono state le gialloverdi, trainate, è il caso di dirlo, da una Sara Fabris agonista come non mai. Prima nella sua specialità, il salto triplo, per tenere a bada gli intenti di vittoria di Elisa Zanei (12,87 a 12,63, tutto all'ultimo salto), poi per incaricarsi di chiudere la staffetta della Quercia portandola ad un successo (47"81) che ha sancito anche la leadership nella graduatoria finale.
Nella pedana dell'alto invece la grande protagonista è stata Valeria Marconi (GS Valsugana), capace di sfiorare il passaggio dell'asticella a quota 1,81 dopo aver saltato con apparente facilità l'1,78 mentre nei 1500 metri Federica Dal Rì (Esercito, fuori gara) siglava con un successo il suo debutto stagionale in pista, correndo in 4'24" e spiccioli e lasciando poco spazio alla concorrenza guidata da Micaela Bonessi (SV Sterzing, 4'29). Il giro di pista con ostacoli ha proposto la vicentina Aida Valente (Atl. Vicentina, 1'00"19) seguita da Helga Ganassini ed Elisa Girardi mentre i 400 piani hanno messo in mostra il giovane ma potente talento della pusterese Sabrina Mutschlechner (Sv Bruneck, 55"78). Ludovica Fogliani (Mollificio Modenese, 51,95) e l'allieva Cristiane Holzner (SV Sterzing, 36,95) hanno infine firmato martello e giavellotto.
Per quanto riguarda la prova maschile, si è già detto della supremazia dei Carabinieri, uno strapotere arginato solamente dal già positivo Davide Deimichei (US Quercia, nella foto in alto) capace di imporsi sul rettilineo di casa con un indicativo 10"78, tempo figlio del duro lavoro invernale e di una reattività ancora lontana dall'ottimale visti i pesanti carichi di allenamento che ancora animano le giornate dello sprinter alense. Alle sue spalle il rossoblu Alessandro Rocco mentre l'unica altra prova "persa" dai portacolori dell'Arma è stata quella sugli ostacoli bassi, terreno di conquista del bergamasco Andrea Ghislotti in 53"54. Per il resto un assoluto monologo: Jacopo Marin nei 400 (interessante 47"74), Carlo Alberto Mainini nei 110hs (tranquillo 14"26), Francesco Roncalli nel doppio giro di pista (1'53 e spiccioli), Stefano La Rosa nei 3000 metri (8'10"91 anche se preceduto in volata come già pochi giorni fa ad Oderzo dal finanziere Salvatore Vincenzi, fuori gara - nella foto), Franco Caseian nell'asta (4,40), Alessio Rimoldi nel lungo (7,34), Massimo Marussi nel martello (64,19) e la staffetta veloce (41"13) hanno stroncato ogni possibile resistenza, legittimando il quarto successo consecutivo dei Carabinieri nella prova interclub di inizio stagione.
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