Corsa in Montagna per atleti esperti? Chiedete a Dematteis e alla Kosolevi. Beatrici&Iachemet ancora di bronzo
Certe giornate servono anche per mettere in crisi qualche luogo comune oltre che per regalare momenti di intenso sport a stretto contatto con la natura. E così in una umida ma per fortuna asciutta (inteso senza pioggia) domenica di fine maggio si scopre che in fondo non è poi così vero che la corsa in montagna è una specialità per trentenni o oltre, ma che sa anche proporre giovani pimpanti e pieni di entusiasmo, tanto da scalare le classifiche individuali del Campionato Italiano a staffetta ospitato dalla collina Est di Trento, con partenza ed arrivo nella piazza di Oltrecastello.
Piccola e gracile all'apparenza, ma una forza della natura sui sentieri: Mateja Kosoveli, slovena classe '88; alto ed elegante, quanto timido ed educato: Bernard Dematteis, cuneese di Sampeyre, classe '86. Giovanissimi rispetto alla concorrenza, ma comunque in grado di staccare i migliori parziali sul circuito predisposto dall'Atletica Trento cmb, 5,300 metri per le donne, 8500 per gli uomini, compresa la furiosa ascesa sul Monte Celva. Volti nuovi, freschi, capaci di garantirsi un futuro davvero interessante soprattutto se si pensa che alle spalle di Dematteis si affacciano due personaggi del calibro di Marco Degasperi e Marco Gaiardo, coppia capace di collezionare vagonate di titoli mondiali ed europei nell'ultimo decennio. Impressionante invece l'ancor più giovane slovena, tesserata per l'Atletica Brugnera: al comando sin dal primo metro non ha guardato in faccia nessuno, neppure Vittoria Salvini o Maria Grazia Roberti, accanto a lei solo per pochi metri dopo lo sparo.
Che dire? Quanto è bella giovinezza...
Ma l'importante è che non siano stati singoli casi: l'intera formzione della Val Varaita era composta da giovani virgulti azzurri come l'altro gemello Dematteis (Martin, comunque non al livello di Bernard) ed il buon Manuel Solomaggione, addirittura junior ('89) mentre a far compagnia alla Kosovelj c'era l'altrettanto giovane Lavinia Garibaldi, ventunenne con i cromosomi meno brillanti della slovena ma comunque capace di inchinarsi con onore all'irresistibile ritorno di Elisa Desco (classe '82, tutt'altro che anziana e con tanta voglia di fare, su ogni terreno) che in coppia con Vittoria Salvini ha regalato il successo bis all'Atletica Valle Brembana in una sfida purtroppo orfana dell'atteso duello con la Forestale visto il forfait di Rosita Rota Gelpi.
Una piccola delusione sia per la coppia bergamasca che avrebbe di gran lunga preferito un duello sul campo, sia per la stessa Forestale che ha comunque ritrovato ben presto il sorriso grazie alla cavalcata del terzetto maschile, lanciato dall'intramontabile Lucio Fregona (campione iridato giusto una quindicina di anni fa), tenuto a galla da Emanuele Manzi e decollato nella frazione finale del campione mondiale in carica Marco Degasperi capace di stroncare con una prestazione davvero incisiva le velleità di rimonta di Alberto Mosca, ultima punta del tridente targato Orecchiella Garfagnana comprendente anche un ancora convalescente Gabriele Abate e un già pimpante (ma prudente in discesa) Marco Gaiardo.
Forestale e Val Brembana sugli scudi, ma riflettori puntati anche sull'Atletica Trento e non solo per la consueta ottima organizzazione dell'evento, ma anche e soprattutto per la preziosa conferma di bronzo (non sarà un metallo pregiato, ma in occasioni come questa sa diventare splendente come l'oro) delle due amiche - compagne - rivali Lorenza Beatrici e Francesca Iachemet. Terzo posto, proprio come l'anno scorso, ma la conferma è più dolce della sorpresa, così come è stato dolce l'impatto con la corsa in montagna di Barbara Tava, capace di difendersi alla grande (il circuito femminile poco austero ha giocato in suo favore) al debutto sui sentieri fino a trainare la staffetta del GS Valsugana al quinto posto tricolore (sesto tempo, ma l'Atletica Brugnera correva fuori classifica vista la presenza della Kosoveli).
E al bronzo femminile ha risposto il sesto posto maschile (settimo tempo, ma anche qui l'Atletica Brugnera non va considerata per l'impiego degli stranieri Kosolevi - Mitja, fratello di Mateja - e Mamleev, intramezzati dal venostano Lahner): un piazzamento giunto davvero a sorpresa per mezzo di un terzetto esperto come nessun altro (Carlo Rigoni, don Franco Torresani, Antonio Molinari, età media 42 virgola qualcosa) ma rivelatosi ancora capace di difendersi alla grandissima.
In fondo pretendere di più nella giornata dei giovani era troppo...
A proposito, giusto per chiudere. Un plauso particolare va anche a Federico Segatta, forse la nota più positiva in assoluto trentinamente parlando. Iscrivibile anche lui alla lista dei giovani virgulti della montagna (se non è giovane un '85 chi può esserlo?) il cembrano ha ottenuto il 14imo tempo assoluto (il più giovane dopo Dematteis) risultando di gran lunga il migliore dei camosci provinciali: un paio di minuti in più rispetto allo stesso Dematteis, uno e mezzo su Degasperi e Gaiardo...davvero niente male per un appuntamento non preparato al meglio. Soprattutto suo il merito dell'ottavo posto del Gs Valsugana che ha presentato anche Gil Pintarelli e Damiano Fedel: avanti così, il cammino sembra segnato.
E a fine giornata gongola anche il responsabile nazionale Raimondo Balicco: Gaiardo va per i 38, Degasperi per i 31...ma l'atteso ricambio si sta concretizzando. Sì, anche alla faccia dei luoghi comuni.
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